il profumo dei peperoni riempie la cucina, entri con fatica cercando di capire dove sei perché una coltre di fumo avvolge i mobili, gli oggetti, il cibo. lei chiacchiera, fuma, taglia cipolle e peperoni.
non si capisce granchè di quel che dice, però a suo modo ci prova. e la zuppa continua a cuocere sul grande bruciatore, le sigarette si spengono lentamente nel portacenere, il suo vociare allegro e incomprensibile si unisce a quello di tutto il sottocampo.per tanti di noi Dobrila, la mamma di Boban, è stata un'istituzione a Sarajevo, con i suoi minestroni improbabili e le zuppe ricche (o piene?!?!) di ogni genere di cibo. le sue unghie laccate e le Drina sempre a portata di mano.
poi la vecchiaia avanza, i suoi occhi non sono più quelli di una volta, comincia a fare fatica a stare in piedi e smette di cucinare per questi boyscout, che tornano ogni tanto a trovarla per fare un saluto, per riportare a casa Nikolina e Tijana, perchè è un gesto di cortesia andare a trovare la mamma di un amico. soprattutto poi se ti ha aperto la porta di casa alle tre di notte, quando un deficiente ti ha distrutto l'auto e tu e i tuoi amici non sapete dove trascorrere la notte. Si va da Dobrila, lei ha sempre un posto per tutti.
Dobrila si e' spenta lunedì scorso, a Sarajevo.
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