sabato 25 agosto 2007

i fratelli Bergamasco popolano i miei sogni

a Belfast l'Italia quasi batte l'Irlanda, e gli appassionati di rugby iniziano a sognare.
sono un appassionato di rugby, ebbene sì. sono un appassionato di rugby "della domenica". nel senso che seguo sei nazioni e rare partite della nazionale trasmesse su la7. ma riconosco che il rugby è lo sport più mistico e filosofico che esista.

nel rugby c'è il senso della vita. a rugby può giocare chiunque, perché servono tutti, l'alto, l'astuto, il veloce, lo spesso, il basso. nel rugby non basta la forza fisica. anzi, i migliori spesso sono magrolini e non molto alti. a rugby possono giocare tutti, basta aver voglia di farsi male e non aver paura di contatto fisico e di dover cadere. bisogna essere veloci per scappare a chi ti vuole fermare, a volte è più utile cambiare gioco completamente che cercare inutilmente di sfondare dove è proprio impossibile. bisogna guardare quella porta là in fondo e pensare che si deve sudare per arrivarci. i fenomeni, i campioni, gli dei scesi in terra da soli non cambiano le partite.

nel rugby non si può avanzare senza prima consolidare bene le basi. aggiungere mattoni su fondamenta imperfette è proprio impossibile. non puoi affidarti a chi è più avanti di te, ma devi portare avanti la palla tutti insieme.

è una battaglia, ma è una battaglia prima di tutto contro se stessi, contro l'indole ad andare da soli, a dimenticarsi di chi è più indietro e a ostinarsi nei propri errori. è una battaglia contro gli avversari, ostinati nel non lasciarti passare e pronti a sfruttare ogni tuo minimo errore. ma è una battaglia di quelle medievali, cavalleresche. il rispetto delle regole è questione d'onore, nessuno prova a trassare, a fregare chi ha di fronte.

se tutti ci interessassimo più di rugby e meno di calcio forse le cose cambierebbero.

il calcio è uno sport per gentleman praticato da delinquenti.
il rugby è uno sport per delinquenti praticato da gentleman.
(Oscar Wilde)

[volevo parlare di tutt'altro oggi. ma la vita ti porta dove forse mai prima pensavi di andare.
per poi tornare sempre all'inizio]

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