lunedì 29 settembre 2008

TorinoSpiritualità

uno legge: dal 24 al 28 settembre V edizione di Torino Spiritualità. uno pensa: e chissene.

poi va a leggere il programma: Luca Mercalli, Gherardo Colombo, Piergiorgio Odifreddi. e allora dice: si potrebbe andare.

e ci va.

a sentire Luca Mercalli e Mark Lynas che presentano il del secondo libro "Sei gradi". e capisce di saperne in fondo un cazzo di cambiamenti climatici e che sarebbe ora che anche lui se ne preoccupasse.

a sentire Gherardo Colombo che discute di giustizia e speranza col pubblico e con sè stesso. arrivando alla conclusione che anche di giustizia non ne capisce niente. e anzi che forse un ripassino di filosofia per non arruginirsi sarebbe d'uopo.

a sentire Piergiorgio Odifreddi impegnato in un accesso dibattito con studiosi ebrei e cattolici sul libro "La variabile Dio" e sul rapporto tra scienza e fede. decidendo, insieme all'altro arbitro a.p. che il matematico cuneese ha vinto ai punti per manifesta deficienza di argomenti degli avversari, surclassati, alle corde tutto il tempo, molto vicini al knock out.

ah, poi c'erano preti e popi e imam e rabbini et similia in abbondanza. ma ce ne siamo stati ben alla larga. metti mai che poi abbiano ragione! guai!

venerdì 19 settembre 2008

si ricomincia?

tolgo un po' di ragnatele, dò una spazzata e questo posto è di nuovo agibile.


cosa vi siete persi, quattro lettori di questo misero blog? un viaggio a roma, un agosto bellissimo passato a Carmagnola (TO), un viaggio a Barcelona, una laurea non data, nessun concerto, una mostra sulla Pop Art, poco altro.

fino a ieri sera...

tranquillo sul divano a guardare il Milan, sperando nella figuraccia, mi distoglie un rombo proveniente dal cortile. lì per lì, non ci faccio caso e solo nell'intervallo mi accorgo che una Ferrari azzurra nuova fiammante è parcheggiata nel cortile.
verso l'80 (quando ormai il Milan ha vinto la partita, mortacci sua) torna il rombo. mi affaccio, chiamo a.p. che era già in fase di addormentamento. in cortile si staglia l'inconfondibile chioma di Lapo Elkann e l'ancora più inconfondibile voce fastidiosa. in un gesto di magnanimità da grande industriale chiede ad uno degli sguatteri del ristorante da cui è appena uscito (proprio qui sotto casa) di fare manovra per uscire. oltre a tutto il personale del ristorante, ad osservare la scena c'è mezzo il palazzo affacciato ai balconi.

dovevo raccontarlo a qualcuno, scusatemi