domenica 30 marzo 2008

una serata diversa #5

e non sarai mai
un'emozione da poco

Torino, Hiroshima mon amour, ore 23
OfflagaDiscoPax in concerto

la domanda che viene solitamente rivolta riguardo agli Offlaga Disco Pax è "ma che musica fanno?". non conoscendo la risposta, ci affidiamo al loro blog:
Enrico Fontanelli (basso, moog prodigy, casiotone, premeditazioni grafiche, pensiero debole)
Daniele Carretti (chitarre, basso, mutuo quinquennale)
Max Collini (voce, testi, ideologia a bassa intensità)
non basta a descrivere questo gruppo che conquista al primo ascolto, che racconta storie di una Reggio Emilia vicina a quella di Ferretti e Zamboni, di un mondo di illusioni finite e di grandi delusioni con ironia sottile e incredibile padronanza della lingua.
nonostante mancassero le nostre preferite [Cinnamon e De Fonseca], nonostante non siamo riusciti ad afferrare le barrette Tatranky volanti, nonostante l'inspiegabile assenza del compagno Sotomayor, ancora una volta quel piccolo mondo antico Fogazzaro ci ha conquistato, e non possiamo non rimpiangere di essere cresciuti nel quartiere dove il Partito Comunista prendeva il settantaquattro per cento e la Democazia Cristiana il sei per cento

giovedì 27 marzo 2008

solo gli sfigati arrivano in orario

salvare il mondo dal disastro dei cambiamenti climatici passa da tante piccole cose, la diversificazioni delle fonti, l'uso dei rifiuti, ma soprattutto dalla riduzione dei consumi. e non sto parlando della lavatrice a pieno carico o delle lampadine a basso consumo.

voi, che mi state leggendo, o meglio il 90% di voi, tutte le volte che apre un browser si trova davanti la pagina di Google. bianca, candida, luminosa.

io no. sono passato a Nerooogle. e sto aiutando anche il vostro, di mondo!

martedì 25 marzo 2008

il saggio disse #9

il commentatore di Italia - Azerbaigian commenta il consueto atteggiamento durante gli inni nazionali:

giocatori azeri tutti rivolti verso il proprio pennone

domenica 23 marzo 2008

inopportuni confronti

la serata televisa offre due film di fantasia, in cui i protagonisti ideati dagli autori si dedicano a miraboli esempi di aiuto ai più deboli e si dedicano all'arte del creare aforismi.

si inizia alle 20.30 su Raitre, con Mary Poppins. basta un poco di zucchero e la pillola va giù, Supercalifragilistichespiralidoso, e allegre scorribande al parco o con ombrelli volanti.

alle 21.10 su Raiuno, arriva La passione di Cristo. non solo miracoli a gogò, acqua tramutata in vino e donne salvate dalla lapidazione, ma anche (rigorosamente in aramaico), date a Cesare quel che è di Cesare, porgi l'altra guancia e lasciate che i bambini vengano a me.

mercoledì 19 marzo 2008

guarda che è brutto avere una risposta bella pronta e mai nessuno che ti fa la domanda giusta

anch'io avevo la risposta pronta ad una domanda e mai nessuno me l'ha fatta. la risposta era "Menabò, quella nella vietta dopo la Vecchia, hai presente no, il bar che c'è dietro la piazzetta con la statua di Silvio Pellico?".
la domanda, molto più semplicemente era "qual è la tua libreria preferita?"

il Menabò ha chiuso, ed Emiliana adesso alleva cani.
Emiliana, compagna della mia infanzia di lettore onnivoro e curioso. per entrare nel suo negozio c'era una porticina bassa e poi quattro gradini da scendere, e tutte le volte che li scendevi lei era da sola, in fondo, sulla poltrona a leggere uno dei libri da cui era circondata. non si può dire fosse un posto di successo, in quella via dove non passa mai nessuno neanche per caso. ma lei aveva sempre il consiglio giusto per qualsiasi situazione, onnivora di lettura come me. amavo il suo cagnone nero che veniva a leccarmi le mani mentre giravo e prendevo in mano i titoli più curiosi. adoravo quella sua casa riconoscibile dal cartonato di Stalin sul balcone.

un ultimo consiglio me l'ha dispensato, per fortuna. volevo una bella storia d'amore da dedicare ad a.p., ha tirato fuori dal cappello La casa del sonno, di Jonathan Coe. uno di quei libri incredibili da leggere due volte per andare a controllare se tutte le tessere del puzzle sono messe nel posto giusto. e che, immancabilmente, letti la seconda volta, hanno tutte le tessere del mosaico disposte perfettamente. un libro che del sonno fa un preteso per parlare di sentimenti, di percezione della realtà, di prospettive diverse e di sogni che si modificano. entusiasmante col passare delle pagine, che cattura fino a costringere ad un'unica interminabile full immersion per arrivare alla ine. sorprendemente e meravigliosamente bello...

lunedì 17 marzo 2008

i santi che mi piacciono #1

addio addio è un bicchiere levato
al cielo d'Irlanda e alle nuvole gonfie
un nodo alla gola ed un ultimo sguardo
alla vecchia An Liffey e alle strade del porto
un sorso di birra per le verdi brughiere
e un altro ai mocciosi coperti di fango
un brindisi anche agli gnomi e alle fate
eai folletti che corrono sulle tue strade

c'è una festa a cui non ho, ahimè, mai partecipato, pur desiderandolo.
si tratta della festa del santo patrono d'Irlanda, San Patrizio.

festa purtroppo associata troppo spesso soltanto alla birra scura, al whiskey a fiumi, ad ubriachi cantanti e ad un odio verso gli inglesi.

per me l'Irlanda è quel pezzo del mio cuore lasciato davanti alle scogliere di Moher che un giorno ripasserò a prendere, è trovarsi di notte spersi per i vicoli di Dublino, è una lattina blu di Harp per calmare la febbre, i prati verdi intorno ai laghi di Killarney e la brughiera del Connemara, sono le case colorate della Galway Bay, è il legno dei pub con le televisioni accese sulle partite di hurling.

ed è certamente anche Guinness, canti e risse. perché l'Irlanda è così: i tranquilli suonatori di violino della domenica pomeriggio al pub (a cui si intravede la genuinità sotto la scorza di attrazione per turisti) te li aspetti quattro pinte dopo a scazzottarsi con un bobby inglese o uno scozzese col kilt.

sabato 15 marzo 2008

primavera

forse non è molto interessante, ma ieri ho preso il primo gelato dell'anno

domenica 9 marzo 2008

il saggio disse #8

chiedo venia trovo un po' esagerato
pagare tre volte un litro di benzina
sentirsi ridire con sorrisi di rame
che sono costretti dal mercato dei cambi
ma andate a cagare voi e le vostre bugie

(Max Gazzè, La favola di Adamo ed Eva)

venerdì 7 marzo 2008

il mio Dio è la mia pancia, muove lei le mie mani

se c'è una cosa che non ho mai capito è il culto.

il culto cristiano, e soprattutto quello cattolico non hanno la forza del silenzio induista e buddista, la meditazione per arrivare alla pace e al distacco. non ha nemmeno la ripetitività della preghiera mussulmana, che nella variante sufi arriva a far cadere in quello stato di trance così vicino all'idea di morte da permettere di mangiare una lampada a fluorescenza o farsi trapassare da una spada. non ha il caldo soffocante e umidiccio delle chiese ortodosse piccole e raccolte fin troppo. non ha, da qualche anno a questa parte, il fascino e la musicalità di una lingua antica, misteriosa, incompresa, come l'ebraico o l'arabo. non ci sono i balli propiziatori delle tradizioni aborigene e animistiche che rallegrano le popolazioni più a stretto contatto con la terra, dall'Australia all'Amazzonia passando per l'Africa. non c'è il gospel, non ci sono i tamburelli, non c'è la voce maestosa dei pope.

il culto cattolico è come la nostra società, piatta, vuota, dominata dal pensiero unico. non suscita emozioni, passa e va senza lasciare tracce. checchè ne dica il pastore tedesco.

lunedì 3 marzo 2008

vana ricerca #1

resoconto semestrale
lo fa Sw4n, posso farlo anch'io?

settembre [il mese dell'amore]

bambini e vendemmia
che scena tenera. devo proporla ai creatori degli Happy Tree Friends

ne vale ancora la pena amore
forse, sicuramente. e se non ne valesse più la pena non te lo direi

ottobre [il mese dell'informazione]

amore trasgressivo racconti
trasgressivo rispetto a che? e perché non cerchi foto o video, cretino?

chi ha le vertigini può giocare a rugby
sì, ma non più in alto del terzo piano

età minima per votare in un'assemblea condominiale
80 anni. e sono necessarie almeno tre litigate ad alto volume documentate

novembre [il mese della grammatica]

brani di accanimento terapeutico
sono così noioso e ripetitivo?

inbiancare
non sono un esperto, ma posso spiegarti come imbiancare la casa

questo sabato e' triste per me'
me' è la contrazione di metallo, mestizia, merovingio, meravigliosa creatura, mescola dura, metafora, ...?

dicembre [il mese della persona sbagliata]

: grazie per tutto il mio
il tuo che? prego. chiedere a Rupert Murdoch

capodanno dei bamboccioni
chiedere a Tommaso Padoa Schioppa

come umiliare, vicino di casa
chiedere a Homer J. Simpsons

da per tutto ma fuori da questo mondo
chiedere a Neil Armstrong

maiale di arcore
chiedere a Silvio Berlusconi

nevica e io sono malata
chiedere all'amica di Heidi

punkettone gratis
se devo fare il punkettone, minimo mi faccio pagare. chiedere a Enrico Ruggeri

gennaio [il mese delle richieste impossibili]

carlo lucarelli mail
se pubblico la sua mail, quello mi sguinzaglia contro tutti i suoi cartonati di serial killer

taglio di capelli online
come faccio a tagliarti i capelli dal mio PC? attacchi il rasoio alla presa USB?

vittime di youporn
escono ancora di casa senza maschera o passaggio dal chirurgo estetico?

febbraio [il mese dell'ovvietà]

elogio sulla bassa statura
cit e bun, grand e cujun

non sporgersi dalla finestra
rischi di non poter finire il piatto di minestra

università italiana di merda
la mia sede è costruita di mattoni, ma non me ne stupirei

domenica 2 marzo 2008

ma chi cazzo è Giò Di Tonno?

una coppia di (molto poco illustri) sconosciuti vince Sanremo. il premio della critica va ad un giovanotto fin qui noto per le sue efficaci liriche (puttana puttana/puttana la maestra).
la canzone dei primi è inquietantemente brutta, ma soprattutto rappresenta ciò che gli Italiani vorrebbero fosse questa Italia: un paese da cartolina.

alla maggior parte degli Italiani va benissimo passare ancora per spaghetti, pizza, mandolino, mafia. ci rappresenta la Torre di Pisa e le rovine di Pompei. siamo un paese immobile, che vive di ricordi e si rimira nello specchio delle macchine fotografiche giapponesi. non si fa niente per il futuro, d'altronde con un passato così perché preoccuparsene? non saremo mai un paese agricolo o industriale o un paradiso fiscale o il regno dei collezionisti di ragni. siamo, e saremo sempre perché ci va bene così, il palio di Siena e il carnevale di Venezia, i piccioni di Piazza Duomo e i gladiatori davanti al Colosseo. niente si muove, nessuno vuole che si muova nulla. delusione per quest'Italia, sempre e comunque. rassegnazione, quasi

[mia personalissima classifica: 5. Mario Venuti 4. Tricarico 3. Tiromancino 2. Sergio Cammariere 1. Max Gazzè. Tatangelo ultima e scaraventata nell'inceneritore di Brescia]

c'è un altro paese da cartolina agli onori della cronaca in questi giorni. come l'Italia immobile, fermo ai suoi gloriosi anni 70, agli stivali con gli speroni e alle camicie a quadri e ai cappelli a falda larga. si chiama Texas, e viene raccontato in maniera strepitosa in molti cinema da due geniali fratelli, Joel e Ethan Coen. le praterie sterminate, i apporti difficili col vicino messicano, ricettacolo di ogni tipo di malvagità, e ancora l'onore.
un film, dove a differenza dell'Italia, ognuno fa il proprio sporco lavoro. i buoni mediocri fanno i buoni mediocri, i buoni astuti fanno i buoni astuti, i cattivi di professione fanno i cattivi di professione, e i cattivi per davvero fanno i cattivi per davvero. ma in più si piegano al destino.