lunedì 17 marzo 2008

i santi che mi piacciono #1

addio addio è un bicchiere levato
al cielo d'Irlanda e alle nuvole gonfie
un nodo alla gola ed un ultimo sguardo
alla vecchia An Liffey e alle strade del porto
un sorso di birra per le verdi brughiere
e un altro ai mocciosi coperti di fango
un brindisi anche agli gnomi e alle fate
eai folletti che corrono sulle tue strade

c'è una festa a cui non ho, ahimè, mai partecipato, pur desiderandolo.
si tratta della festa del santo patrono d'Irlanda, San Patrizio.

festa purtroppo associata troppo spesso soltanto alla birra scura, al whiskey a fiumi, ad ubriachi cantanti e ad un odio verso gli inglesi.

per me l'Irlanda è quel pezzo del mio cuore lasciato davanti alle scogliere di Moher che un giorno ripasserò a prendere, è trovarsi di notte spersi per i vicoli di Dublino, è una lattina blu di Harp per calmare la febbre, i prati verdi intorno ai laghi di Killarney e la brughiera del Connemara, sono le case colorate della Galway Bay, è il legno dei pub con le televisioni accese sulle partite di hurling.

ed è certamente anche Guinness, canti e risse. perché l'Irlanda è così: i tranquilli suonatori di violino della domenica pomeriggio al pub (a cui si intravede la genuinità sotto la scorza di attrazione per turisti) te li aspetti quattro pinte dopo a scazzottarsi con un bobby inglese o uno scozzese col kilt.

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