mercoledì 28 maggio 2008

la mania del momento

qualche settimana fa ho avuto il piacere di ascoltare dal vivo Carlo Lucarelli parlare del suo ultimo libro, della sua attività di giallista, del romanzo noir.

all'incirca ha detto questa cosa:
ci sono due modi di raccontare una storia. un bambino che torna da scuola può dire "stamattina la maestra a scuola ha fatto bla bla bla".
a me invece piace raccontarla così: "non immaginerete mai cosa ha fatto stamattina a scuola la maestra". poi mi verso un bicchiere d'acqua e lo bevo molto, molto lentamente.


e mi è tornata la voglia di gialli. come tanti anni fa, quando mi affascinava la capacità di collegamento e la staordinaria conoscenza dell'animo umano di Miss Marple (che poi sarebbe diventato anche il nome della mia sorellina a quattro zampe), o la pigrizia carica di arguzia di Nero Wolfe, o ancora la metodicità solida, razionale, matematica di Ellery Queen. l'ingegno e il sarcasmo di Hercule Poirot, la classicità della forma e dei modi di Sherlock Holmes e, più di tutti, la semplicità e la sanguinità del commissario Maigret.

così, grazie soprattutto alla passione condivisa da a.p., ho iniziato a divorarmi il sovrintendente Coliandro, l'ispettore Grazia Negro, il commissario De Luca. e tutto il resto della produzione dell'abbondante scrittore bolognese.
sempre vestito di nero, perché smagrisce...

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