martedì 24 giugno 2008

fuochi nella notte (di San Giovanni)

[parlano piano al sole le ombre stanche di rumorose rabbie e infinite menzogne
lunghe di sterminati fili in lunga fila sorde ai tonfi di corpi che vengono abbattuti.
tra poco arrossa il cielo della sera sospeso tra azzurri spazi gelidi e lande desolate.
tu quietami i pensieri e le mani in questa veglia pacificami il cuore]

prima viene il sibilo. silenzioso, a volte, acuto e stridente le altre. copre la musica, che sia Wagner, che sia Pavarotti o Modugno non importa, ne è più forte, esce vincitore dal confronto.

poi arrivano i lampi di luce colorata, in verde, blu, giallo, rosso, argento, oro, arancio. il cielo sfavillante, il Po che ne riflette e ne rimanda le suggestioni. il cielo notturno che si fa giorno, che si fa nebbia densa e grigia per tornare a colorarsi d'improvviso.

poi il botto. forte, deciso, intenso, autoritario. senza eco, senza rimbombo, solitario.

infine, l'odore acre della polvere da sparo. che nella città senza vento rimane per ore, invade le case (compresa la mia), e ci lascia per tutta la notte in compagnia del ricordo, fisico e presente, di un altro anno passato...

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