quando ho scelto di preparare la tesi triennale con il professor S. mai avrei immaginato di finire in un tale gineceo.
il laboratorio del prof. S. è in comune con il prof M., ormai sulla via della pensione, e la prof.ssa A. i tre sono talmente in sintonia che i reagenti più cari devo essere identificati dalle sigle SA, ME, AB ben visibili a lettere cubitali. per fortuna riescono a non essere mai presenti contemporaneamente.
usando nomi di fantasia, bazzicano tra i banconi Maria Concetta, Agnese, Giusy, Mery, Maria Rosa, Ambra (assistenti o dottorande), più Paola, Ilaria, Marco (tesisti).
così se per caso nella stanza ci si ritrova tra soli uomini ci si sente quasi in imbarazzo.
che cazzo ci faccio là? il galoppino. la mattina ricevo gli ordini, controllati ogni tot minuti. preparo eluenti, standard, lavo vetreria e banconi, cambio bottiglioni e bombole.
cambiare la bombola dell'azoto è l'unico motivo per cui serve avere un uomo in laboratorio, e quindi tocca a me, e a Marco...
giovedì 5 giugno 2008
pappagheno ricercatore
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5 commenti:
Complimenti per i nomi di fantasia delle fanciulle del lab! Ho sempre sospettato che anche i giornalisti adottino questa strategia...
Cuscuta
Sono finita sul tuo blog (Erasmus Lisbona) per caso. Io finisco fra un mese...damn.
Eva
erinaska@hotmail.com
whooops*
it's eroinaska
curioso lapsus di lettura. Avevo letto "cambiare la bAmbola dell'azoto", e mi domandavo perché mai un uomo fosse più indicato. E, secondariamente, che cosa fosse e a cosa potesse servire una bambola dell'azoto.
lavavetri, occhio che di questi tempi ti mettono dentro (o sbattono fuori)
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