sabato 2 febbraio 2008

album d'aprile: personalissimo commento

il rugby sta al calcio come la prima guerra mondiale sta alla seconda

presupposto: adoro Marco Paolini. mi piace il suo stile, mi piace come racconta storie di tutti i giorni, come davvero riesce a portare la grande storia a livello delle vite di gente normale.

ieri su la7 parlava di rugby. e di anni di piombo. meravigliosamente legati dalla storia del Circolo I° Maggio e della Iole Rugby. Splendidamente interconnessi, raccontati con maestria, molto sentimento e un'ironia difficile da ritrovare altrove.

il rugby è davvero una bella rappresentazione di come dovrebbero andare le cose. ognuno riesce a trovare il proprio ruolo, indipendentemente dalla stazza, dal fisico, dalle capacità intellettive, dalla forza fisica. il cervello (il mediano di mischia) non può fare niente se non ha un buon piede (il mediano di apertura) a supportarlo e se il lavoro dei muscoli (la prima linea del pacchetto di mischia) non viene mantenuto con tenacia (la seconda linea) e costanza (la terza linea). poi entra in gioco la prontezza di riflessi e la determinazione (tre quarti), ma anche il non farsi problemi a chiedere aiuto a chi sta dietro di te (l'estremo, là lontano davanti alla propria porta).

oggi comincia il rito del 6 Nazioni. Francia, Galles, Inghilterra, Irlanda, Italia, Scozia a contendersi il prestigioso titolo. neanche quest'anno lo vinceremo, purtroppo...

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